Papa Francesco in Trentino, il 27 luglio sull’Adamello

di Quotidiano L'Adige

«Abbiamo invitato ufficialmente Papa Francesco al 51° Pellegrinaggio in Adamello. La possibilità che il prossimo 27 luglio il pontefice arrivi in Trentino c’è. Sarebbe straordinario che in occasione del Centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale e nell’anno in cui viene santificato Giovanni Paolo II, Bergoglio possa ricordare insieme a noi in Val Rendena le vittime di uno dei conflitti più gravi della storia moderna».

Maurizio Pinamonti, presidente dell’Ana (Associazione nazionale degli alpini) provinciale conferma la veridicità di una voce che negli ultimi giorni ricorre con sempre maggior frequenza. «Stiamo lavorando su vari fronti affinché si concretizzi quello che è a tutti gli effetti un sogno» precisa il numero uno delle penne nere locali. «Pur  non essendoci certezze, ci giungono segnali incoraggianti».

Rivela: «Durante lo scambio di battute che la scorsa settimana ha avuto in Vaticano con i componenti della Protezione civile trentina, il Papa ad una domanda specifica si è dichiarato disponibile ad accogliere il nostro invito. Era entusiasta. Adesso bisogna solo vedere se i vari tasselli andranno al posto giusto».

Monsignor Giulio Viviani, ex cerimoniere pontificio e persona informatissima su ciò che avviene ai massimi livelli della Chiesa, non si sbilancia: «Ho sentito anche io questa chiacchiera. Vedremo».

Maurizio Pinamonti è convinto che uno dei motivi che potrebbero portare Bergoglio a venire in Trentino, è anche il legame fortissimo che c’era tra Giovanni Paolo II e l’Adamello.

Il 16 luglio 1984, il sessantaquattrenne Karol Wojtyla è la sagoma scura di un atletico sciatore in giacca a vento blu che si gode la discesa estiva sul ghiacciaio delle Lobbie, nel gruppo dell’Adamello al confine tra le province di Trento e Brescia. Sulla pista, lo scortano con discrezione guardie del corpo e maestri di sci.

Continua su L’Adige.it >>>

Papa Francesco