Pesca a Mosca: le Giudicarie Centrali destinazione leader in Italia

di Giudicarie Centrali

Pesca a Mosca:
le Giudicarie Centrali destinazione leader in Italia

300 km di fiumi incontaminati che ospitano trote marmorate, fario e irdee, e ancora salmerini e temoli. Condizioni perfette che, accompagnate da un investimento importante sia in servizi che in strutture, hanno portato le Giudicarie Centrali ad essere destinazione leader in Italia per la pesca su fiumi e torrenti ed in concorrenza con Slovenia e Austria – considerate il top dagli appassionati del settore.

Angoli stupendi raccontati nelle oltre 200 pagine di “Fishing Alto Sarca e Chiese” – una raccolta fotografica edita nel 2018 con tavole di Pierluigi Dalmaso – che confermano il loro appeal per il turismo nazionale ed internazionale. Sebbene i dati del 2019 non siano ancora ufficiali il trend sembra essere positivo e in crescita rispetto al 2018 quando si erano raggiunti ben 8.532 permessi ospite, un totale di “pacchetti pesca” pari a 1.332 e 2.273 prenotazioni per le riserve.

Un traguardo importante per l’Associazione pescatori Alto Sarca il cui direttivo, guidato da Emilio Fedrizzi, una decina d’anni fa ha deciso di puntare sulla Pesca a Mosca. Un percorso seguito e supportato in prima linea dal Consorzio per il Turismo delle Giudicarie Centrali che ne ha colto le grandi potenzialità.

«Quello legato alla Pesca a Mosca – sottolinea il direttore del Consorzio per il Turismo delle Giudicarie Centrali Redi Pollini – è un turismo di nicchia, ma di alto profilo: attento alla qualità delle acque e dei servizi che ci dà la possibilità, almeno in parte, di destagionalizzare».

La pesca è infatti aperta da marzo ad ottobre «e questi – conferma il presidente dell’ l’Associazione Pescatori Alto Sarca Emilio Fedrizzi – sono turisti che apprezzano il territorio. Il pescatore a mosca è quello che si sposta, viene dall’estero e dal centro Italia. Viaggia e va alla ricerca di posti dove la qualità di acqua è migliore e torna anche due o tre volte nella stessa stagione. Inoltre, c’è un grande rispetto per la natura: infatti la quasi totalità dei pescatori a mosca segue la regola del prelievo nullo, i pesci vengono dunque rilasciati dopo la cattura. Complessivamente la pesca a prelievo nullo, in Alto Sarca, è comunque praticata dall’80% dei pescatori».

Provenienti dal centro Italia e dalla Francia, dal Nord Europa possono ora disporre di diversi servizi: «come direttivo – aggiunge Fedrizzi – abbiamo cominciato a lavorare molto di più sulla qualità prodotto e abbiamo attivato diversi servizi legati al prodotto pesca».

Tra questi, solo per citarne alcuni, la presenza delle guide di FlyFishing Experience «un gruppo di giovani soci – commenta il presidente – che si è strutturato per fare da guida ai turisti. Cercano di capire le loro esigenze e di portarli nelle zone più adatte. Un servizio che mancava e a cui questi pescatori sono abituati visto che negli altri stati c’è». Spazio anche alla realizzazione di casette per i pescatori, di piazzole per i disabili e di 5 zone di riserva (queste ultime su prenotazione per 2 o 6 posti), più 2 laghi alpini sempre gestiti a riserva (su prenotazione e per 15 posti cadauno).

Largo anche alla presenza di webcam per controllare i diversi tratti di competenza ed al noleggio di attrezzature di alta qualità (al Golf Club di Bocenago e al Lago di Nembia). «Al Lago Nembia, San Giuliano e Garzoné e Nambino – sottolinea Fedrizzi – noleggiamo anche le “belly boat”, dei piccoli gommoni grazie a cui è possibile pescare in mezzo al lago con le pinne ai piedi».