Polifunzionale, modello per una gestione intelligente

di Marco Martello

Spinto dall’atteggiamento illuminato del Consigliere delegato Anita Binelli di “ascolto” del territorio per la definizione di un piano di gestione (la definizione di un’ipotesi di gestione fa parte delle sue competenze da delegato) porto sul tavolo quella che è la strategia di gestione che due anni fa era stata studiata e presentata al Sindaco William Bonomi e all’allora Delegata per il completamento del Polifunzionale Margherita Collini.

Riporto in dettaglio con dovizia di esempi in modo da rendere chiara quella che era stata l’ipotesi di gestione sviluppata con la consulenza e il confronto di numerose figure che operano sul territorio trentino, alcune delle quali citate nell’intervento “Polifunzionale, oltre 300.000 mila euro e zero strategia?” del 27.12.2010.



Apro la discussione in modo che sia il più produttiva e intelligente possibile al fine di raggiungere il modello gestionale più adatto.



Ovviamente da parte dell’Amministrazione mi aspetto, in particolare da parte del Consigliere delegato Binelli, di venire a conoscenza dell’ipotesi di gestione sviluppata (o abbozzata nelle sue linee guida più generali) nel corso dei mesi a partire dal suo insediamento nel maggio 2010.

Sempre da parte dell’Amministrazione nella persona del Sindaco e Assessore alla Cultura William Bonomi mi aspetto un atteggiamento onesto, trasparente, intelligente in modo da dare delle risposte costruttive senza risolversi in un poco elegante “basta polemiche” quando in realtà c’è la volontà da parte mia di dare un parere da professionista, da giovane di Pinzolo che tiene particolarmente che le cose vengano fatte con criterio, intelligenza, confronto.



Trattandosi di una realtà complessa non risolverò il tutto in poche righe. Sono certo che gli Amministratori avranno modo di leggere con attenzione in modo da fornire un loro feedback approfondito.



IL CONTRIBUTO PUBBLICO



Sulla base dell’esperienza maturata dal Comune di Pinzolo con la gestione del Centro congressi di Madonna di Campiglio tramite una in house in forma giuridica di SRL sconsiglio vivamente questa strada. C’è un motivo, semplice, che basta a far capire che non può essere la strada più agevole: la gestione dei contributi pubblici.

Essendo la forma giuridica quella di una SRL l’eventuale società (in forma di SRL appunto) che si occuperà della gestione non avrà mai modo di chiedere in forma diretta il contributo pubblico (Provincia, Regione, Ministero, ecc) per finanziare le proprie attività.



L’AUTONOMIA



La gestione diretta è da evitare allo stesso modo. Dal momento che il Centro si occuperà di perseguire una missione culturale dovrà essere slegato dall’avvicendarsi delle amministrazioni che potranno sì, tramite l’Assessorato alla Cultura, dettare delle linee guida ma non potranno influire direttamente per libertà intellettuale sulle scelte dei contenuti. L’autonomia è alla base delle iniziative culturali.

LA COOPERATIVA



Se ci trovassimo all’interno di un contesto come quello di una media-grande città si sceglierebbe probabilmente la strada di una Fondazione affiancata a una SRL (per la gestione delle sponsorizzazioni private ad esempio).

Nel caso di Pinzolo e del Polifunzionale si auspica la creazione di una Cooperativa con CDA ristretto.

La scelta della Cooperativa, sebbene sia amministrativamente più impegnativa rispetto a un’Associazione, permette una gestione più trasparente (si applicano in quanto compatibili le disposizioni sull’amministrazione delle società per azioni), requisito fondamentale trattandosi di una struttura pubblica che gestirà ampi budget.

Il CDA ristretto permetterà inoltre una gestione più snella e dinamica.



IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE



Il Presidente, dovrà, almeno in una prima fase (e non è una contraddizione) essere rappresentato dall’Assessore alla Cultura (l’ambito in cui opera la struttura) o dal Sindaco stesso.

Si auspica che in un futuro la scelta possa essere del tutto slegata dalla carica politica.

Gli altri membri del consiglio saranno da ricercarsi sul territorio senza porsi un limite “comunale”. Andranno scelti per la loro professionalità di amministratori di realtà cardine dell’economia del territorio. Non andranno scelti all’interno degli schieramenti partitici, o all’interno delle associazioni locali per un mero criterio clientelare da propaganda politica. Trattandosi di una realtà dalla gestione estremamente complessa i componenti del consiglio dovranno avere esperienza di realtà imprenditoriali affini.

A titolo di puro e semplice esempio una figura come quella del Direttore della Spa che controlla gli impianti di Madonna di Campiglio è figura ideale. Altra figura ideale si può ricercare in una carica alta all’interno del consiglio di amministrazione di una Banca o di un’importante impresa trentina.

Stiamo parlando infatti di gestione. Quello che interessa in questo specifico contesto è la gestione virtuosa e intelligente dei bilanci. Non stiamo parlando ancora di “gestione dei contenuti” o di “programmazione”.



ESSERE INFLUENTI



La gestione delle attività annuali comporterà un budget non inferiore ai 300.000 euro l’anno.

Questo significa che i componenti del consiglio, come già accennato, dovranno avere una forte influenza e rilevanza territoriale in modo da consentire il reperimento dei fondi e l’apertura di canali preferenziali di comunicazione. Evidentemente se nel consiglio di amministrazione siederà il Presidente di una Banca locale questo avrà modo di interfacciarsi in modo diretto in quell’ambito per il reperimento di fondi e faciliterà l’avvio di partnership istituzionali di lungo periodo.

La rilevanza delle posizioni ricoperte dai componenti del consiglio permetterà di riflesso alla Cooperativa e al Centro Polifunzionale di beneficiare sin da subito di una serietà istituzionale. Quello che conta, in questa fase, è la sostenibilità economica.

Non si dimentichi però che l’impresa culturale non è volta a generare utili. La cultura frutta indirettamente (vedremo come) e si pone altri obiettivi.



IL COMITATO SCIENTIFICO



A questo punto va affrontato un tema cardine. La programmazione e l’offerta culturale.

Come garantire la qualità delle proposte?

Come assicurare che le proposte e i progetti si sviluppino con facilità?

Come permettere un ritorno mediatico e di immagine che monetizzi l’investimento fatto?

Su quest’ultimo punto va fatta una riflessione particolare.

Partiamo da un confronto: il Comune di Pinzolo, la Provincia e Trentino Spa investono nel progetto di portare squadre di calcio di altissimo profilo in ritiro a Pinzolo. Questo viene fatto in modo da ottenere un aumento della conoscibilità del marchio Pinzolo-Val Rendena e per permettere un ritorno mediatico che se fosse fatto in investimenti pubblicitari sarebbe di molto superiore rispetto alla cifra investita per il ritiro. Semplice.

Lo stesso vale per il Polifunzionale.

Una struttura da oltre 500.000 euro l’anno non è a puro beneficio degli abitanti “del paese”. Se così fosse sarebbe come dire che vengono pagati milioni di euro per portare la Juventus e l’Inter in un sotterraneo in modo che solo gli abitanti “del paese” possano seguire “qualche partita”. Semplice.

Il Polifunzionale deve essere la squadra di serie A della Cultura e monetizzando indirettamente il ritorno dell’attività svolta giustificarne l’enorme investimento che ne ha permesso la realizzazione.



Creare una programmazione di Serie A.

Come fare?

Sarebbe un gesto avventato e poco responsabile affidare questo incarico a una singola persona.

Non accadrebbe in nessuna realtà simile vista l’enorme complessità della proposta (cinema-teatro-musica-arte-ecc).

In questo caso si procede alla creazione di un Comitato Scientifico.

Il Comitato Scientifico sarà composto da persone che si occuperanno di singoli ambiti, ad esempio, per il Polifunzionale, potrebbero essere:

Musica

Teatro

Cinema

Arte moderna

Arte contemporanea

Design

Territorio

I professionisti saranno scelti direttamente sul territorio e i nomi saranno gli stessi già fatti all’interno dell’intervento: “Polifunzionale, oltre 300.000 mila euro e zero strategia?” del 27.12.2010.

Nessuno stipendio. Nessun gettone di presenza. Incredibile? No.

Quando nell’estate 2009 fu palesata la possibilità di insediarsi all’interno del Comitato Scientifico di Spazio Contemporaneo (questo il marchio che era stato sviluppato per il Polifunzionale) a personalità come Gabriella Belli, Paolo Manfrini, e altri la risposta fu assolutamente positiva.



RILEVANZA ISTITUZIONALE E FUNDRAISING



A questo punto ci si è garantiti rilevanza a 360 gradi, amministrativa e scientifica.

Cosa significa? Significa che la serietà istituzionale è requisito fondamentale, ad esempio, per reperire 50.000 euro di sponsorizzazione per un festival musicale. Evidentemente questa serietà può essere garantita, citando un nome per chiarire meglio, da Paolo Manfrini Direttore artistico de I Suoni delle Dolomiti. Non può essere garantita (ancora) dal Presidente di un’Associazione locale.



ABBATTERE LE SPESE GRAZIE ALLA PARTECIPAZIONE



La creazione di un Comitato Scientifico credibile comporta un altro aspetto importante: la partecipazione.

Partecipazione significa che i componenti del Comitato Scientifico, sentendosi parte del progetto, essendone “direttamente responsabili” saranno i primi a garantire lo sviluppo dei progetti, sviluppandoli anche in prima persona. Questo vuol dire un abbattimento dei costi di consulenza/produzione/curatela.



L’abbattimento dei costi si misura anche in altri termini. Solo per fare un esempio: se Gabriella Belli, Direttrice del MART e, poniamo, responsabile scientifica Arte moderna e contemporanea curasse una mostra presso il Centro di Pinzolo allora la visibilità mediatica della mostra sarà incredibilmente alta. Sarà lo stesso ufficio stampa del MART che lavorerà (senza rappresentare un costo per la Cooperativa) per promuove la mostra. Si tenga presente che Gabriella Belli è una delle donne più influenti del panorama della cultura in Italia. Nel caso, ad esempio, venisse pubblicato un pezzo (poniamo si tratti di un’intervista) su un femminile di uno dei quotidiani nazionali questo rappresenterebbe ritorno importante e significativo all’investimento fatto in produzione. Continuiamo a sottolineare che se per lo Sport Pinzolo vuole assumere “aria nazionale e internazionale” lo stesso deve valere per la cultura. Non si dimentichi poi che la finestra mediatica che si apre, ad esempio, per un Mondiale di sci organizzato a Madonna di Campiglio o per il ritiro di una squadra di serie A comprende tutta l’offerta di Pinzolo che deve essere quindi all’altezza. Per offerta intendo la specificità di Pinzolo. Non va fatta confusione. I ritiri di calcio non sono “connaturati” alla natura di Pinzolo. Alla scadenza del contratto si può decidere di rinnovare o di scegliere un’altra squadra. I ritiri o i grandi eventi sportivi sono delle occasioni di visibilità per mostrare quello che il territorio Madonna di Campiglio-Pinzolo-Val Rendena possono offrire al di là di “un favoloso contesto naturale”. Da qui si capisce l’asset strategico e vincente che rappresenta il Polifunzionale e una strategia culturale di qualità.



ABBATTERE LE SPESE GRAZIE ALLE SINERGIE



Lo stesso discorso vale per lo sviluppo di sinergie il più ampie possibile.

Se il progetto ha una portata alta, di interesse territoriale allora ci sarà un coinvolgimento dei soggetti che operano per lo sviluppo e la promozione del territorio.

Ciò significa che se i format (i progetti che vengono sviluppati per diventare “fissi/ricorrenti”) avranno una portata “alta” allora, ad esempio, Trentino Spa, nello specifico il suo Ufficio Stampa lavorerà per la promozione di un’eccellenza del territorio (il Polifunzionale). Questo vuol dire che senza spendere un euro seguendo questa strategia sono ben due gli uffici stampa che, non rappresentando un costo per la Cooperativa di gestione, lavorano per la promozione delle attività del Polifunzionale di Pinzolo.

L’AFFILIAZIONE CON IL MART

Passo fondamentale per la buona riuscita delle attività e per perseguire l’obiettivo della sostenibilità dei costi è l’affiliazione al Mart di Rovereto.

Durante lo sviluppo del progetto di Start Up erano già state definite delle linee guida con la Direttrice Gabriella Belli che avrebbero portato numerosi vantaggi alla struttura del Polifunzionale.

L’affiliazione e l’avvio di un piano culturale condiviso avrebbe permesso al Polifunzionale di appoggiarsi alla macchina organizzativa del Mart dal momento che non è pensabile il reperimento di figure dall’adeguata professionalità nel territorio comunale.

Il legame con il museo di Rovereto avrebbe permesso al Polifunzionale di far confluire fin da subito all’interno della comunicazione del Mart le proprie attività in modo da avere già nella fase di lancio rilevanza nazionale e internazionale.

Altro vantaggio era rappresentato dalla possibilità di contare sull’enorme patrimonio artistico del museo che vanta una delle più complete collezioni del ‘900 italiano. Vale a dire che con budget estremamente limitati si creavano le condizioni per la realizzazione di mostre di qualità altissima, di grande efficacia comunicativa a costi di produzione assolutamente sostenibili e contenuti.

Quelli descritti sopra sono solo alcuni dei vantaggi che rendono un passaggio quasi obbligato il legame con l’istituzione museale del Mart.

Evidentemente il Polifunzionale, Spazio Contemporaneo come era stato auspicato dalla stessa Belli, avrebbe mantenuto la sua specificità a livello di immagine traendo beneficio dal diventare “sede off” del Mart.

LA COLLABORAZIONE CON LA GALLERIA CIVICA DI TRENTO

Un discorso molto simile a quello fatto per il Mart riguarda l’altra realtà trentina d’eccellenza rappresentata dalla Galleria Civica di Trento. Allo stesso modo la progettazione di contenuti in sinergia tra Spazio Contemporaneo e Galleria Civica permetterebbe un abbattimento dei costi a fronte di investimenti sostenibili.

L’APPORTO DEL COMUNE



Dove si colloca in tutto questo il Comune?

Il Comune avrà il compito di dare in gestione totale (questo è un aspetto fondamentale) alla Cooperativa la struttura assumendosi direttamente il compito di coprire tutte le spese fisse (manutenzione ordinaria e straordinaria, custode, ecc). Sarebbe impensabile il contrario. Non stiamo parlando di un’industria che produce borse di lusso che permetterebbe alla Cooperativa di coprire i costi fissi.

Coperti i costi fissi il Comune, negli assessorati di riferimento (Cultura e direttamente collegato il Turismo) fornirebbe un contributo annuo ordinario per l’attività che dovrà essere stabilito a priori.



L’APPORTO DELLA PROVINCIA



Data la complessita’ e la rilevanza dell’impresa (si tratta di un centro culturale di medie dimensioni a tutti gli effetti) è evidente che il discorso fatto per il Comune va fatto anche per la Provincia.

Visto il ruolo nodale a livello territoriale e il ritorno che avrà il Centro se gestito nel modo opportuno la Provincia avrà il compito (come fa per altre realtà trentine) di fornire annualmente un contributo ordinario.

Può ovviamente essere valutato anche il contributo a progetto ma questo significa da parte del Centro un grosso lavoro di definizione pluriennale dei format, dei contenuti, delle proposte. In questo gioca un ruolo chiave il Comitato Scientifico.



IL RUOLO DELL’AZIENDA PER IL TURISMO



Non va lasciato in secondo piano il lato Incentive e Congressuale.

L’Azienda per il Turismo Spa dopo la realizzazione del Centro congressi di Madonna di Campiglio ha lavorato seriamente in questa direzione sviluppando un buon know how.

A questo punto si trova a poter disporre di un pacchetto completo e differenziato per il comparto Congressuale.

La soluzione ideale sarebbe quella di un accorto tra la Spa e la Cooperativa in modo che l’Azienda per il Turismo possa gestire e promuovere un ricco pacchetto (Madonna di Campiglio e Pinzolo) in modo da far fruttare “commercialmente” anche il Polifunzionale, per quanto possibile; sappiamo infatti che il turismo congressuale è un’idea legata agli Anni 80, un’idea di turismo destagionalizzato ormai superata senza contare la collocazione geografica di Pinzolo e di Madonna di Campiglio che le rende poco accessibili (rispetto ad altri ambiti come Cortina d’Ampezzo o Curmayeur).

Sarà da vedere in fase di accordo la ridistribuzione degli utili da “affitto della location” tra la Spa e la Cooperativa.



All’esperienza sul lato dell’Incentive e Congressuale si affianca il ruolo di canale promozionale del territorio dell’Azienda per il Turismo che, trovandosi a disporre di una realtà che “può fare la differenza” avrà tutto l’interesse a promuoverla e a inserirla all’interno del “pacchetto Madonna di Campiglio-Pinzolo-Val Rendena”.



La carta strategia della cultura e la forza di un marchio flessibile e diversificato come quello di Spazio Contemporaneo permetterebbero di veicolare in modo coordinato tutta l’offerta culturare del territorio.

Non va tenuto in secondo piano che se “Palapinzolodolomiti” rappresenta l’esempio più banale di naming di una struttura “fisica” senza comunicarne nessun tipo di specificità Spazio Contemporaneo rappresenta invece un marchio applicabile in altri contesti al di fuori “dello spazio fisico” che occupa l’edificio costruito in Piazza S. Giacomo.



SERVIZI E ENTERTAINMENT, IL LEGAME CON LE SPONSORIZZAZIONI



Uno dei temi che avevamo fatto presente con molta insistenza all’Amministrazione nel 2009 era quello dei servizi.

In un luogo che si pone lo scopo di essere vissuto il più possibile dalla comunità e dai turisti, un luogo sempre vivo e attivo non è pensabile che manchino i servizi.

Servizio fondamentale e irrinunciabile è il Caffe’-Bistrot.

Si tengano presenti alcuni dati. Come riporta Marco Salvaterra nel suo intervento del 26.12.2010 gli spettatori del Cinema in data 26.12.2010 sono stati oltre 500. Come riporta l’attuale gestore del Cinema commerciale il ritorno di pubblico in sala è più che soddisfacente. Il Centro Polifunzionale si trova collocato al centro dell’abitato di Pinzolo, fronteggia un parcheggio e si trova sulla direttrice principale che porta a Madonna di Campiglio. Un posizionamento strategico.

Il solo pensare di non realizzare un Caffe’ è un controsenso. L’impianto degli spazi rafforza l’idea di realizzarlo. La caffetteria si troverebbe direttamente nelle aree di ingresso e in estate avrebbe anche il grandissimo vantaggio di dotarsi di una terrazza aperta (livello +1, Teatro).

L’ammontare della cifra che dovrebbe corrispondere un ipotetico gestore (non la Cooperativa stessa! attenzione!) si potrebbe rendere scalabile nell’arco di tre anni in modo da non gravare subito in modo considerevole sull’impresa.

Va da se che la realizzazione spetta al Comune.

I costi?

Il discorso in questo caso riguarda un’attenzione particolare al progetto. Non va fatto quello che è stato fatto per gli uffici l’Azienda per il Turismo a Pinzolo. Un allestimento costoso, ingombrate, poco sostenibile. Va progettato invece un ambiente flessibile, leggero, “a basso costo” per quel che riguarda l’allestimento e con una sinergia diretta con aziende partner.

Cosa significa?

Il progetto deve essere affidato a professionisti titolati con una preparazione adatta. In caso contrario si vedranno lievitare i costi, si otterrà uno spazio non funzionale e approssimativo, poco accattivante con un’aria da “cosa comunale”.

Anche qui si lega il discorso della credibilità. Se, ad esempio, il consiglio di amministrazione contattasse un’azienda leader del design proponendo il marchio Spazio Contemporaneo, il suo progetto di alta qualità, l’idea di un Caffe’ che “è diverso da qualunque altro si trovi in Trentino” è evidente che questa azienda potrebbe valutare l’ipotesi, ad esempio, di fornire le sedute di tutto il Caffe’ abbattendone i costi di realizzazione.

L’idea di Caffe’ si lega inoltre alla gestione intelligente di altri spazi che sono presenti nel Centro come la sala a doppia altezza di circa 200 metri quadri presente nel livello interrato e direttamente accessibile dalla piazza. Qui, finalmente, come previsto dal progetto di Start Up presentato nel 2009 si potrebbe avere modo di realizzare uno spazio di divertimento di qualità che non farebbe rimpiangere i locali più “blasonati” di Campiglio dando un’aria del tutto nuova a Pinzolo.

La stessa gestione spetterebbe al gestore del Caffe’ con cui la Cooperativa potrebbe stringere accordi sulla ridistribuzione degli utili.

Ad esempio la Cooperativa potrebbe farsi carico (ricordiamoci delle persone coinvolte nel Comitato Scientifico) delle scelte artistiche e dei contatti per allestimenti, ecc.

Ci si assicurerebbe un locale nuovo, di qualità dove, ad esempio, un sabato di gennaio, durante la stagione turistica, i dj dei locali più di tendenza del panorama italiano sarebbero ospiti d’eccezione (un nome a caso il Plastic di Milano). Si ritorna quindi a parlare di ritorno mediatico, monetizzazione, aumento della riconoscibilità del marchio Pinzolo, respiro per i giovani e un valore aggiunto per i turisti (solo alcuni dei vantaggi).



IL COORDINAMENTO



Chi fa girare le cose?

La Segreteria Organizzativa interna alla Cooperativa.

Al di là del ruolo strategico di CDA e Comitato Scientifico rivestirà un ruolo cruciale la figura o le figure che comporranno la Segreteria Organizzativa.

La Segreteria Organizzativa avrà in carico il coordinamento di numerose attività tra cui: interfacciarsi operativamente con gli Uffici Comunali e Provinciali, coordinare le attività legate al Centro dell’Azienda per il Turismo (incentive, ecc) e del gestore dei servizi appaltati, coordinare la produzione di tutti i materiali di comunicazione, coordinare la produzione degli eventi che implicano una serie di figure come allestitori/curatori/grafici/ecc, gestire amministrativamente richieste di contributi a Provincia e Ministero/budget/ecc, coordinare la comunicazione tra i diversi soggetti in campo come Trentino Spa/Azienda per il Turismo/ecc, gestire il calendario delle attività in modo da rispondere alle esigenze delle Associazioni locali, gestire il calendario in modo da integrare l’offerta di eventi in modo pianificato e strategico con le Pro Loco locali e l’Azienda per il Turismo.

La Segreteria Organizzativa avrà inoltre il ruolo di canale di ingresso delle proposte di progetti e attività che passerà in visione a CDA e Comitato Scientifico. Non spetta nello specifico alla Segreteria Organizzativa il ruolo di direzione editoriale e curatoriale.

La Segreteria Organizzativa di una realtà come quella del Polifunzionale di Pinzolo potrà essere composta da una o due figure professionali, laureate e in grado di parlare almeno due lingue straniere.



IMMAGINE



Abbiamo sottolineato piu’ volte concetti chiave come la credibilità istituzionale.

La credibilità istituzionale si misura senza dubbio sul piano dell’immagine e del brand (il marchio, l’identità).

Come e’ già stato fatto presente non e’ praticabile la strada di adottare come marchio istituzionale quello di Paladolomiti. Se si vuole ottenere i risultati descritti, se si vogliono coinvolgere le persone adatte allora anche “la faccia” deve essere adatta. Il nome “Paladolomiti” può passare come “denominazione dell’edificio fisico” ma è evidente che non può in alcun modo comunicarne le finalità e i contenuti.

Quando e’ stato sviluppato il marchio “Spazio Contemporaneo” per la struttura di Piazza San Giacomo l’analisi e’ stata attenta e meditata, ha tenuto conto della natura dell’edificio, della natura dei contenuti e della localizzazione con una propensione verso l’oggi e l’innovazione (visto che si parla di “strategia di sviluppo sostenibile”). Evidentemente l’Amministrazione comunale deve avere la saggezza (che si è ormai persa in Italia quando la classe dirigente ha visto eclissarsi le menti illuminate) di rimettersi al consiglio e al giudizio di chi conosce il territorio e conosce questo tipo di dinamiche.

Una volta sviluppato il marchio “Spazio Contemporaneo” questo e’ stato analizzato e valutato positivamente proprio per la realtà di Pinzolo e della nascente struttura da gran parte delle persone che in trentino operano con grande successo nel campo culturale e che sono state indicate nell’intervento “Polifunzionale, oltre 300.000 mila euro e zero strategia?” del 27.12.2010.

La scelta dell’immagine giusta e’ la premessa fondamentale affinche’ si possa avviare una gestione efficace.



LE ASSOCIAZIONI LOCALI



Dove si collocano le Associazioni locali?

Le Associazioni locali traggono diretto beneficio dai servizi della struttura.

Le Associazioni avranno finalmente a disposizione quegli spazi di cui per troppo tempo si è sentita la mancanza. Attenzione: non uffici dove insediarsi ma spazi per le proprie attività.

Il Filo’ avrà finalmente un Teatro dove rappresentare le proprie opere, il Coro avra’ un palco dove esibirsi nel modo piu’ appropriato, ecc.

La Pro Loco locale avra’ modo finalmente di programmare le attivita’ senza essere legata alle condizioni meteorologiche che fino ad ora rappresentavano un problema per spettacoli realizzati nelle piazze del paese in mancanza di una struttura.

Il Comune di Pinzolo non ha investito milioni di euro nella realizzazione di una struttura che costerà 500.000 euro all’anno (ottimisticamente) per “fornire uffici alle Associazioni di Pinzolo”.

Lo spazio prevederà sicuramente una o più sale riunioni in cui le Associazioni possano svolgere i loro incontri. Potrà mettere a disposizione uno “spazio flessibile” in modo che più associazioni possano utilizzarlo come archivio. Il Polifunzionale non è il “Residence delle Associazioni”. Il Polifunzionale non è uno strumento di propaganda politica e di raccolta voti del Sindaco. C’è spazio per tutti, c’è la possibilità per tutti di trarne beneficio. Con intelligenza. Si tratta solo di coordinamento. Stento a credere che le settimane a Pinzolo prevedano giornalmente i consigli di tutte le associazioni fino a tarda notte. Stento a credere che il Coro piuttosto che il Filo’ non possano accordarsi sulla base di un calendario per fissare le loro serate.

Le Associazioni locali possono solo crescere se il Polifunzionale verra’ gestito con intelligenza, e coraggio.

Dimentichiamoci della logica tutta italiana dell’accontentare “gli amici”.

LUNGO E BREVE PERIODO



Si tratta dell’inizio. Il Trentino vanta progetti culturali (come Arte Sella, progetto interessante, sostenibile, rispettoso del territorio) che superano i 20 anni di vita.

Pinzolo parte da zero. E deve mettersi alla rincorsa.

Si spera che il Comune dia modo alla Cooperativa di operare con un ampio margine di tempo (minimo tre anni) per ottenere dei risultati positivi.

Le chiavi sono:

– innovazione

visione

– competenza

– rilevanza istituzionale

– rilevanza scientifica

– progettualità di lungo periodo

– contenuti e immagine

Un progetto che non soddisfi questi requisiti è destinato a fallire.

Tutto questo in sintesi rappresenta la bozza di gestione presentata nell’estate del 2009 al Sindaco William Bonomi e a tutta la maggioranza.

Marco Martello