Rilessioni sulla “villa del console” a Campiglio

di T. Bruti

Da poco tempo (3 mesi scarsi) questa maggioranza di governo del Comune di Pinzolo, di cui faccio parte, ha preso in considerazione l’ipotesi di derogare a minor distanza il rifacimento della “Villa del Console” a Campiglio che rappresenta (rappresentava) una delle ultime memorie storiche della “Campiglio d’allora”; ero già in maggioranza e in giunta Bonomi quando ci siamo fatti scappare il Salone Hofer sempre a Campiglio.[/A_CAPO]
L’incapacità di allora a non valerci del diritto di prelazione sul Salone Hofer fu una sconfitta di noi amministratori, che non riuscimmo a comprendere l’immenso valore nel poter avere quella struttura che sarebbe servita come patrimonio storico-culturale alla nostra comunità in un punto centrale di Madonna di Campiglio che di storico ha ormai tutta una serie di condomini (spesso poco utilizzati) che dagli anni sessanta in poi hanno contribuito ad annullare quel sapore di località turistica d’elitè che emanava Campiglio rispetto ad altre località.[/A_CAPO]
Poche sono ormai le strutture che conservano quella tipologia architettonica tipica della nostra zona a memoria nostra e per i nostri ospiti. [/A_CAPO]
La storia si è ripetuta all’ultimo consiglio comunale del 17 giugno quando si è deliberato di concedere in deroga la minor distanza e di avvallare quindi la demolizione e ricostruzione della “Villa del Console”; certo, il PRG del Comune di Pinzolo lo consente, gli Amministratori precedenti non hanno tutelato quelle strutture ritenute “storiche”, non esiste un centro storico a Campiglio e bla bla bla…..[/A_CAPO]
E noi cosa siamo riusciti a fare dopo il Salone Hofer??
Nulla!![/A_CAPO]
Anzi no: siamo pure riusciti a far demolire la “Villa del Console”!!
Certo lo “spazio di manovra” era ormai esiguo e c’erano poche speranze per riuscire a procedere nel senso della conservazione.
Quello che mi stupisce di più, e che comunque ho già affermato in consiglio comunale dichiarando il mio voto contrario alla delibera, è l’estrema velocità e superficialità con cui si è proceduti, con riunioni di maggioranza in cui si esprimevano perplessità al riguardo e che venivano chiarite con altrettanta superficialità; c’è chi, come l’assessore Giovanna Binelli, si era data da fare per poter cercare una via d’uscita che evitasse la demolizione; c’è stato pure un tentativo rivolto ai Campigliani che con le loro firme avrebbero potuto dire “No Amministratori! Fermatevi! Ragionate!Pensate al Salone Hofer!!!”[/A_CAPO]
Poche firme, poco interesse, assenteismo dei consiglieri comunali anche di Campiglio nella seduta del 17.06.09 (strana coincidenza!); insomma scarsissimo interesse verso questa forte problematica di interesse storico-culturale prima che urbanistico.[/A_CAPO]
In questo ultimo periodo amministrativo mi auguro di cuore che venga fatto qualcosa, con la stessa celerità usata per il collegamento, per preservare ciò che ancora di veramente storico rimane a Campiglio affinchè un domani qualche altro amministratore non possa dire: “Ma quelli prima di me non hanno fatto niente per preservare il nostro patrimonio storico-culturale!”[/A_CAPO]
Abbandonare l’aula e far venire meno il numero legale non sarebbe servito a nulla: in seconda convocazione sarebbe ugualmente passato il punto perché ormai era stato deciso che così doveva finire.[/A_CAPO]
Tomaso Bruti- consigliere di maggioranza del Comune di Pinzolo (ed ex assessore) [/A_CAPO]