Campiglio: Malga Montagnoli

di G. Ciaghi

E’ dispiaciuto Alberto Serafini, ma anche seccato il regolano, per quanto sta accadendo a Malga Montagnoli. Si tratta di un edificio di proprietà della Comunità delle Regole di Spinale e Manéz situato al limitare di un pregiato alpeggio a ridosso del monte Spinale e dei pascoli verso il Grostè ristrutturata qualche anno fa. Ospita un moderno caseificio per lavorarvi il latte delle bestie durante l’estate e ricavarvi burro e formaggio di particolare sapore e profumo data la qualità delle erbe aromatiche e medicinali presenti nella zona. Prodotti che il turista di passaggio e la gente di Ragoli costumava recarsi sul posto ad acquistare. “Da due anni – lamenta il Serafini – questo non è più possibile. Ci si reca alla malga e si va a sbattere contro la porta del caseificio chiusa. Quando invece dovrebbe trovarsi aperta e all’interno dovrebbe essere attiva la lavorazione del latte. Il fatto è che da quando la Comunità delle Regole ha affittato la struttura al caseificio di Fiavé Pinzolo, con degli impegni ben precisi sottoscritti, quali appunto quello di mantenervi aperto il caseificio, di lavorarvi il latte sul posto e di cedere i prodotti ai regolani, queste clausole non vengono rispettate. Non capisco perché gli amministratori della Comunità, nonostante le numerose sollecitazioni, non siano ancora intervenuti a far valere i termini del contratto. Non si vorrebbe che il latte di lassù, pregiato com’è, venga portato a Fiavé, magari per produrre mozzarelle blu!”[/A_CAPO]

L’esterno di Malag Montagnoli

La porta chiusa del caseificio