Fiaba: Anna e l’orchestra della Val Genova

di Paola Irsonti

Fiaba: Anna e l’orchestra della Val Genova

Nella valle dedicata  a San Vigilio che si estende  da Madonna di Campiglio alla città di Trento, nei boschi  lungo la val Genoa, spesso Anna, una ragazzina di Bocenago, suonava il suo flauto traverso. Lo strumento d’ argento  emetteva  una dolce melodia  che  incantava gli usignoli e gli scoiattoli del bosco. Anche i turisti, dopo aver ammirato il fragore delle cascate Nardis, incuriositi dal suono melodioso, erano soliti sedersi  in  terra, la ascoltavano, proprio  come  accade  nelle grandi città dove si affolla la gente per sentire chi si esibisce nelle piazze delle chiese.

Due giovani cremonesi, Marco e Giuseppe  si fermarono davanti ad un albero e  dai  loro zaini tirarono fuori fischietto e chitarra che di  sera  usavano  per tenere calmi  i ragazzi  alloggiati in un hotel  di Campiglio.

In men che non si dica, Anna con il flauto, Marco con il fischietto e Giuseppe con la chitarra, dopo essersi  guardati e magicamente intesi, si misero a suonare l’ inno alla gioia.

Una bimba di 9 anni di nome Sara si  mise a cantare, ma era talmente stonata che  spaventò lo scoiattolo  che fuggì  nel bosco. Allora  pensò  di chiedere all’ usignolo istruzioni per cantare meglio.

Così “LA LA LA-OH-OH-OH-SU-SU-SU!!!” e pian piano  imparerò a  cantare tanto da accettare la sfida dell’ uccellino che le propose  di  intonare  un  canto tipico della Valle Genoa.

“Oh strega Albina, che a tutti sei vicina,

 oh strega Caterina che fra tutte sei la più carina,

 oh strega Emanuela che hai sempre in mano una mela,

 oh strega Bella che fra tutte sei la stella

aiutatemi con una pozione magica a cantar sempre meglio….”

Così la voce di Sara si armonizzò con il flauto di Anna, il fischietto e la chitarra, tanto da formare per quel pomeriggio l’orchestra della valle Genoa.