Val Rendena: approvazione Piano strategico di sviluppo sostenibile

di G. Ciaghi

Con la recente approvazione da parte della Giunta Provinciale è diventato operativo il Piano Strategico di Sviluppo Sostenibile della Val Rendena. Toccherà agli amministratori eletti il 16 maggio tradurlo in pratica. Dopo i sì, sempre unanimi e convinti, di tutti i comuni della val Rendena, delle relative consulte frazionali e di Ragoli (che ha parte del suo catasto a Madonna di Campiglio), il progetto era stato fatto proprio dall’Ente Parco Adamello – Brenta, dall’ Apt Madonna di Campiglio – Pinzolo – Val Rendena e dalla nuova Comunità delle Valli Giudicarie. Quest’ultima lo ha proposto anche al Chiese e alle Esteriori come modello da seguire a livello di metodo. Partito nel marzo del 2008, la sua redazione, avvenuta attraverso un laborioso lavoro di ricerca e di confronto con le realtà sociali, produttive e culturali del territorio, è durata un paio d’anni sotto la guida di Patrizia Ballardini, vicesindaco di Pinzolo, il comune capofila. Sarà lo strumento cardine per uno sviluppo sostenibile della valle attraverso un sistema condiviso, partecipato dalle forze sociali ed economiche insieme alle istituzioni pubbliche: una solida partnership tra pubblico e privato che si riassume in un programma di governo del territorio capace di portare nel medio periodo ad incrementare la qualità della vita dei residenti e degli ospiti attraverso la piena valorizzazione delle risorse umane, dell’ambiente naturale e degli insediamenti produttivi nelle loro peculiarità. Una tavolo di lavoro molto rappresentativo, la “Task Force Piano Strategico”, avrà il compito di implementare il Piano, di raccordare gli attori coinvolti nello sviluppo territoriale e di monitorare i risultati. Il suo percorso si articola in una serie di azioni con obiettivi mirati: la proposta di una mobilità integrata a livello valligiano, con particolare attenzione a quella alternativa e sostenibile; la riqualificazione urbana dei paesi per un rilancio economico e turistico; la riorganizzazione dell’Azienda per il Turismo; la definizione di un prodotto turistico innovativo (Montagna Esclusiva, Montagna Viva, Montagna Autentica) e di un marchio adatto ad identificarlo; la destagionalizzazione delle strutture ricettive; la costruzione di un patto tra il settore del turismo e le altre attività, soprattutto quelle tradizionali; un percorso formativo sulla cultura dell’ospitalità e la valorizzazione dell’enorme patrimonio delle seconde case. Dal 16 giugno il testimone verrà raccolto dai nuovi eletti, che dovranno passare dalla fase propositiva a quella della concretezza, dal dire al fare. Auguri![/A_CAPO]