Buon Natale a Tutti i credenti e non

di Alessandro Giacomini

Cari concittadini Trentini,

è tempo di festeggiare il Natale e vorrei farlo nella ricorrenza astronomica, storica e in un certo senso laica del 21 dicembre, data del solstizio d’inverno, in ogni caso, essendo ben conscio delle nostre radici, delle nostre tradizioni e della nostra cultura, greco-romana e giudaico-cristiana, non intendo a venire meno all’idea di festeggiare il Natale nel periodo di fine dicembre, con ciò ho la possibilità di comprendere tutta la cittadinanza.
Il mio invito non ha limiti di religione o di appartenenza politica ma vuol essere una distensione al pluralismo religioso e laico del nostro tessuto sociale, per tutto ciò vorrei condividere una breve cronistoria del Natale o meglio il Dies Natalis.
Istituita come festa civile già dall’imperatore Aureliano con il titolo di Natalis Invicti. Come molti sapranno l’aggiustamento dei calendari ha portato allo slittamento di 4 giorni e soprattutto alla sovrapposizione della festa cristiana su quella pagana, che esisteva in moltissime culture dal Mediterraneo al Nord Europa. Era il giorno della rinascita della luce e il cristianesimo ha sostituito la festa pagana del Sol invictus con quella della nascita di Cristo, sole di giustizia.
Questa operazione avviene a Roma ed è attestata per la prima volta dalla Depositio martyrum verso il 336 ma la tradizione di festeggiare la rinascita del sole attribuendo a quella data la nascita di un Dio è tradizione comune in diverse parti del mondo e tra diversi popoli come attesta l’elenco:
Dionisio o Bacco o Libero, dio del vino e della gioia in Grecia e a Roma. Moltissime sono le similitudini fra i misteri di Dionisio (conosciuto da 13 secoli prima di Cristo) ed il "mito cristiano": Dioniso (uomo che divenne dio), era venerato come "dio liberatore" (dalla morte) perché una volta defunto discese agli inferi ma dopo alcuni giorni tornò sulla terra. Proprio questa sua capacità di resurrezione offriva ai suoi adepti la speranza di una vita ultraterrena tramite il suo divino intervento. Per essere ammessi al culto dionisiaco era necessario essere battezzati, introdotti al tempio e sottoposti ad un rigido digiuno. Il culto di Dionisio prevedeva l’ omofagia (consumazione della carne e del sangue di un animale, identificato con Dioniso stesso), come segno di unione mistica con il suo corpo ed il suo sangue. Dioniso inoltre era strettamente connesso con i cicli vitali della natura alla quale venivano legati il concetto di resurrezione (primavera) e morte (autunno) proprio come manifestazione della morte e la resurrezione del dio. Anche i simboli di Dioniso: la vite, il melograno, l’ariete corrispondono perfettamente (vite e melograno) o approssimativamente (ariete – agnello) ai simboli attribuiti dai cristiani a Gesu’.
Fra i nati verso il solstizio d’inverno ci sono anche:
Ercole ( Eracles nato il 21/12 per i greci, ma il 1/2 per i Romani);
Sol Invictus dio indigete cioè fra le divinità delle origini romane piu’ antiche, ricevuto da ancor più lontani cicli di civiltà cioe’ dalla tradizione indoeuropea, identificato poi con Mithra ed anche col dio solare siriano Elio Gabalo;
Elio Gabalo (o El Gabal) di cui un gran sacerdote omonimo divenne imperatore per breve tempo;
Mithras, nato in una grotta (da una roccia), sotto gli occhi di pastori che lo adorarono, culto dei militari di Roma e quindi diffuso in tutti gli angoli dell’impero dalle legioni, (e diverso dal Mithra di Persia);
Mithra di Persia, nato da una vergine morto e risorto (sembra dopo tre giorni);
Mitra indiano, dio della luce e del giorno.
Attys, nato da una vergine, morto a titolo di sacrificio, e che risorge il 25/3 in corrispondenza anche di data, oltre che di significato di rinascita della vegetazione, col periodo della pasqua;
Atargatis di Siria, grande dea madre, dea della natura e sua rinascita, chiamata dai romani anche Derketo e dea Syria (la sua festa risulta al 25 Dicembre, quasi con certezza come data di nascita);
Kybele (o Cibele) dea della Frigia amata da Adone (il 25 Dicembre era festeggiata insieme ad Adone: ma che tale data fosse considerata la nascita in questo caso non è certo, è solo presunto);
Astarte (o Asteroth) della Fenicia, dea suprema, nonché dea della fecondità e dell’amore. Venerata anche dal re Salomone a Gerusalemme (la sua festa risulta al 25 Dicembre, quasi con certezza come data di nascita). Anche essa scese agli inferi e risorse;
Shamash il dio solare babilonese;
Dumuzi (detto Tammuz a Babilonia) il dio sumero Dumuzi (detto Tammuz a Babilonia) la cui morte periodica rituale (corrispondente a quella di Adonis) era pianta anche alle donne ebree (Ezechiele VIII,14);
Osiride dio supremo egizio della morte e rinascita della vegetazione, e per estensione della rinascita dell’uomo. La resurrezione è il tema centrale del mito trinitario egizio di Osiride, Isis ed Horus dal quale pare proprio che sia stata presa l’ispirazione per una successiva famosa resurrezione in ambito ebraico;
Horus, dio falcone solare, figlio di Osiride ed Iside con cui costituiva una popolarissima triade che (insieme alle tante altre triadi di dei popolarissime in tutto il mediterraneo) è stata d’ispirazione alla triade cristiana non ufficiale di Dio padre, Madonna e Bambino Gesu’, nonché al raggruppamento ufficiale della trinita’, che esclude l’elemento femminile. La sua nascita era celebrata il 26 Dicembre;
Krishna, (attualmente il dio più importante dell’India) che inizialmente appare nel testo sacro Mahabarata come reincarnato dal dio padre Visnù come un uomo eroico o semidio, ed infine si rivela come dio. Era venuto al mondo per riconquistarlo dai demoni. Infine Krisna muore ucciso (da una freccia, non sulla croce), ma rinascerà anche lui e, anche lui come babbo natale, porta doni nel cuore della notte!

Buon Natale a Tutti.