Don Flaim un prete sincero…

di Alessandro Giacomini

La storia insegna, correva l’anno 1517 Papa Leone X emana la Taxa Camerae, un documento vergognoso, ad onta del vangelo, promette il perdono in cambio di denaro.
La taxa Camerae riguarda i peccati degli ecclesiastici e i loro peccati : “se l’ecclesiastico, oltre al peccato di fornicazione chiedesse d’essere assolto dal peccato contro natura o di bestialità, dovrà pagare 219 libre e 15 soldi, ma se avesse commesso peccato contro natura con bambini o bestie e non con una donna, pagherà ( solamente ) 131 libre e 15 soldi“.
E allora perché mai stupirsi delle dichiarazioni di Don Gino Flaim, già insegnante alle superiori di Tione presso l’istituto professionale e parroco di Saone, il suo solo grave peccato è rendere pubblico ciò che , per la chiesa Cattolica, andrebbe celato.
Don Flaim è stato crudelmente sincero, perché prima del vangelo :
”Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare”,
c’è la dottrina cattolica, o meglio, dopo quasi 500 anni la storia si ripete c’è il crimen sollicitationis (voluto da Pio XI nel 1922 e ripreso dal cardinal Ottaviani e approvato da Papa Giovanni XXIII nel 1962), solo un po’ più riservato della Taxa Camerae.
Il prepensionato Papa, Joseph Ratzinger già nel maggio 2001 quand’era prefetto della congregazione per la dottrina della fede, la ex santa inquisizione per intenderci, in una lettera riservata, rivolta a tutti i vescovi compreso il nostro Bressan, menzionava il compimento di peccati molto gravi, tra cui le molestie sessuali perpetrate da clericali nei confronti di minorenni, che:
”situazioni di questo tipo sono coperte dal segreto pontificio“.
La sua missiva non lascia spazio a dubbi richiama esplicitamente l’istruzione crimen sollicitationis, il crimen istruiva i vescovi su come trattare i sacerdoti che adescavano i fanciulli, per essere brevi: obbliga al silenzio, nella pratica obbliga il trasferimento di parrocchia in parrocchia i preti pedofili senza denunciarli alle autorità civili.
Un’altra prerogativa del Crimen è quella di accomunare l’abusatore all’abusato: entrambi peccatori per aver "fornicato", anche se l’abusato è stato circuito, plagiato, e, in molti casi, violentato. Nel testo, infatti, (art.73, pag.23 del documento in latino) parlando di "crimine pessimo", intendendo l’abuso di un bambino si legge: che tale peccato è commesso dal sacerdote "cum impuberibus", cioè "con" il bambino, non "contro".
Perchè, prima di tutto, viene la condanna del sesso, anche quando è fatto contro la propria volontà; poi tutto il resto.
Con queste premesse, è ovvio che siano in pochissimi i sacerdoti condannati dai tribunali diocesani: i vescovi si limitano ad ammonire e trasferire, molto spesso solo a trasferire.
E la tutela dei bambini? Mai presa in considerazione.
Ma non vi siete chiesti il perché di tale intervista a Don Flaim da parte della redazione di LA7 “ l’aria che tira “ ? , la risposta proviene direttamente dalla giornalista Myrta Merlino :
“ Perché la redazione di LA7 era sulle tracce di un convento dove pare che si mettano in pratica “ terapie riparative “ nel ricondurre sulla retta via i preti omosessuali e pedofili “.
La struttura in questione è quella dei padri Venturini a Trento, l’unica in Italia ad accoglierli, gestita dal Superiore Generale, padre Gianluigi Pastò : “ dai disordini alimentari alle dipendenze da gioco e da sostanze stupefacenti alla disinibizione sessuale, fino alle tendenze pedofile.
Ma è anche un punto di riferimento per gli avvocati che indicano la villa come possibile sede per gli arresti domiciliari dei religiosi condannati “.
E allora nel pieno clamore mediatico il vescovo di riferimento , in questo caso Bressan, si limita ad ammonire o al massimo a trasferire un prete, Don Luigi Flaim ( da parenti in Germania…. ), che innocentemente ha detto ciò che è la dottrina.
Ma come, un prelato, già professore di religione, giustifica i pedofili e i suoi superiori si limitano a dissociarsi dalle sue parole? Nessuno pensa di rimuoverlo, di impedirgli di dire messa, di fare lezioni di catechismo ? Come è possibile che accada una cosa simile ? Come è possibile che un sacerdote venga allontanato solo dopo l’enfasi mediatica della sua intervista oramai ingestibile ? Vorrei che qualcuno me lo spiegasse.
Lo vorrei da cittadino Trentino e credo lo vorrebbero tutte le famiglie che inviano i propri figli a frequentare gli oratori.
Perché mai Don Gino Flaim ha subito la stessa condanna che al massimo avrebbe subito un prete pedofilo, una sentenza morbida ma soprattutto iniqua, ma si sa, meglio un prete pedofilo silente, che un parroco logorroico.