Lettera: L’acqua non avvisa

di Gabriele Pedretti

Chi scrive è un semplice cittadino di Pinzolo che in questi giorni ha visto con rammarico le immagini e i servizi televisivi che arrivano d Genova, fatti che ormai si ripetono sempre più spesso e che lasciano sgomenti tutti i cittadini. Dal mio punto di vista la politica, la mala amministrazione e lo scaricabarile delle competenze hanno in egual misura le proprie responsabilità, ma la pioggia arriva dal cielo e l’acqua non si ferma con le parole!

E qui arrivo al dunque.

Per i motivi sopramenzionati ho osservavo il ponte di Carisolo (Ponte San Nicolò), costruito in altri tempi, progettato da ingeneri che sicuramente non disponevano della tecnologia di oggi ma che sicuramente avevano lungimiranza e tenevano conto di quanto successo in anni e secoli prima. Con questi miseri parametri e con molta prudenza hanno costruito un ponte con 5 archi sotto i quali passa il fiume Sarca e se hanno previsto 5 ampi passaggi avranno pur tenuto conto di una certa portata d’acqua.

Vi faccio notare che prima o poi (speriamo di no ma è ormai consuetudine) le alluvioni arrivano e se non si sono create le condizioni favorevoli le catastrofi sono molto più probabili. Ricordiamoci sempre che chi ha dato il nome al nostro paese è stata un’alluvione e queste quattro righe non vogliono essere ne una polemica ne un monito ma soltanto far presente a chi di competenza i rischi che ci sono. Evitiamo in futuro di scaricare le colpe come stanno facendo e cerchiamo di non assomigliare ad una squadra di calcio che si passano la palla l’un l’altro. Dei cinque archi presenti sotto il ponte solo due risultano essere liberi mentre ben tre sono quasi completamente ostruiti da detriti, alberi, parcheggi, ecc…

Sarebbe forse opportuno valutare la questione in anticipo e evitare che in giorni di piena l’acqua trovando buona parte del corso ostruito possa arrivare a tracimare sopra il ponte e arrecare grossi danni anche alle abitazioni limitrofe.

Mi sembra un’operazione alquanto semplice e verosimilmente veloce con costi che sono facilmente calcolabili e sostenibili.

Cari comuni, enti di competenza o qualsivoglia ente pubblico cerchiamo di aprire gli occhi e agire prima, che un famoso slogan recita: meglio prevenire che curare…. a buon intenditor poche parole.

Pinzolo, 14 ottobre 2014

Pedretti Gabriele