Pinzolo-Aprica: 17 maggio Granfondo Giro d’Italia

di Gazzetta.it

Una tappa del Giro, tale e quale. Sì, la Gazzetta vi lancia la sfida. Volete provare cosa vuol dire disputare una tappa della corsa rosa? Bene, domenica 17 maggio l’appuntamento per tutti è a Pinzolo, in Trentino, l’arrivo all’Aprica, in Lombardia, per quella che si chiama Granfondo Giro d’Italia. Il percorso, svelato ieri, è esattamente quello della 16a tappa, ovvero la frazione regina della 98a edizione, in programma nove giorni dopo. I chilometri da percorrere sono 175, tanti ma non tantissimi. Con un buon allenamento si possono fare. Le difficoltà maggiori stanno però nel profilo altimetrico. Si parte e la strada subito sale verso Madonna di Campiglio per scollinare, dopo 13,2 km e 865 metri di dislivello (mica male per scaldare la gamba!), con il Campo Carlo Magno. Quindi discesa su Dimaro e Mezzana ed ecco il Tonale. La pendenza della strada è dolce, 6% medio con punte al 10, ma sono 15,2 di ascesa. Lunga discesa, quasi 30 km verso Edolo, poi via per Corteno Golgi e si torna a salire verso l’Aprica (13,9 km al 3,4%) dove si arriva 102 km dopo il via. E per molti questo sarà davvero il traguardo, perché qui si concluderà quello che tecnicamente viene chiamato percorso medio.

Il percorso della Granfondo

Però la sfida vera non finisce qui. Anzi, proprio qui inizia il bello, un anello di 73 km davvero impegnativo. Per essere chiari: non per tutti, ma solo per quelli davvero allenati. Il tracciato infatti prosegue verso Tirano e Mazzo di Valtellina. Lì in agguato c’è un mostro, si chiama Mortirolo: 12,8 km di salita con un dislivello di 1.289 metri. La pendenza media è del 10,1%, ma quella massima arriva al 18. Quello che i numeri non dicono è che la strada è stretta, molto stretta, e questo rende ancora più dura e impegnativa un’arrampicata già di per sé estrema. Già da sola questa montagna lombarda che in pochi anni è diventata leggendaria, vale la laurea in cicloturismo. Ma torniamo al percorso della granfondo perché si può tirare un attimo il fiato e cercare le forze per l’ultima fatica: discesa su Monno, poi si torna a Edolo e Corteno Golgi dove si attacca di nuovo l’Aprica per arrivare, dopo 69 km di salita e ben oltre 4.000 metri di dislivello, al traguardo finale.

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