Una nota critica sul parco Pineta

di Giuseppe Ciaghi

Non posso fare a meno di denunciare quanto mi è capitato stamattina, mercoledì 24 luglio, in piena stagione turistica. Dopo un”™ora di sopportazione sono dovuto scappare dal parco Pineta di Pinzolo dove mi ero recato verso le 9 a leggere qualche pagina di un volumetto (Sgarbi: Il trionfo barocco) in piena tranquillitÁ  pensando di respirarvi un po”™ di aria buona all”™ombra di pini, larici e abeti, di godermi un po”™ di quiete e la frescura della Sarca. Niente da fare! Il frastuono, continuo, incessante di un trattorino tagliaerba condotto tra gli alberi da un addetto con i tappi alle orecchie e quello più pungente del filo di una falciatrice in mano ad un altro operaio, pure con le orecchie riparate, insieme al fumo e all”™odore della miscela usata per farli funzionare, mi hanno innervosito e costretto ad abbandonare il parco. Io non disponevo dei tappi per le orecchie, e neppure di un maschera antigas. Ho comunque capito perché quest”™anno tale zona sia molto meno frequentata che in passato, specie dalle persone di una certa etÁ  che la mattina, dopo averlo acquistato nelle edicole, costumavano passarvi qualche ora a sfogliare in pace il giornale e magari a commentarlo con gli amici d villeggiatura. Se la presenza del cantiere per la costruzione del laghetto col rumore delle pale meccaniche e degli autocarri insieme al martellare dei carpentieri ha reso l”™area meno appetibile- e qui non ci si può far niente, anzi si è giÁ  fatto parecchio con la recinzione verde per limitarne l”™impatto – è di per sé  un fattore penalizzante aggiungervi anche l”™insipienza di chi può programmare gli altri interventi lontano dalle ore di frequentazione del parco è da sconsiderati e da irresponsabili, da persone poco attente alla promozione e alla valorizzazione della localitÁ .

Giuseppe Ciaghi