Pinzolo: consiglio comunale di mercoledì 17

di G. Ciaghi

“Bonum publicum debet preferri privato” (il bene comune va preferito a quello privato) è il monito che precede i vecchi statuti della comunità di Baldino e Pinzolo, il principio cui dovrebbe ispirarsi l’attività degli amministratori comunali. E’ stato completamente stravolto nell’ultima seduta di consiglio, sia quando si è approvato una Gilmozzi manipolata ed addomesticata, sia quando si è concessa la deroga per abbattere la casa del console di Madonna di Campiglio. Nella maggioranza manca il vicesindaco Patrizia Ballardini; della minoranza è presente solo Massimo Collini, che abbandona l’aula prima del voto sulla Casa del console. Lo aveva anticipato nell’uscita Carola Ferrari, costretta ad andarsene per impegni familiari dopo aver chiesto ed ottenuto di anticipare la modifica al regolamento riguardante i premi di studio agli universitari ed aver dichiarato che lei era contraria all’abbattimento della casa del console. In aula erano rimasti solo undici consiglieri di maggioranza. Appassionato l’intervento di Giovanna Binelli a difesa del villino. Ne riportiamo il nocciolo: “Il bene è un monumento storico, ha in valore storico culturale, è una delle più antiche abitazioni del paese, forse la più storica, visto che è l’unica che non è mai stata manomessa, è lì come è stata costruita. E’ stata citata dal dr. Rõggla nei suoi “Ricordi nostalgici di Campiglio” dove scrive “…ma l’ospite più simpaticamente curioso era di certo il console danese Boesgaard, residente in Genova. Innamorato di Campiglio, nel 1926 si fece costruire n incantevole villino in perfetto stile danese. La villa, originariamente all’inizio del sentiero Panorama, ormai è diventato un raro documento dell’epoca, tuttora ammirato dai nuovi visitatori di Campiglio…”. Fa parte dell’identità del territorio e dell’abitato di Campiglio; non è in perfetto “stile alpino”, ma proprio per la sua singolarità dovrebbe essere conservato ; ha accompagnato per decenni il panorama del paese, diventandone parte integrante e caratteristica a dispetto, anzi proprio per questo, delle sue forme più scandinave che alpine. Per non parlare della nostalgia di tante persone anziane che mi hanno sostenuto in questi mesi e mi hanno raccontato come abbiano tante memorie legate a quella casa, tante leggende e ricordi di gioventù”. Di rilievo la sua conclusione: “Il Prg può essere superato se si vuole; non sono le carte e i piani a dover tutelare un bene, sono gli amministratori per primi che si devono fare garanti della tutela del territorio”. La votazione ha dato 8 voti a favore della deroga e 3 contrari, quelli della Binelli, di Bruti e di Campigotto.[/A_CAPO]